TERRITORIO

I Vigneti

Tutte le uve provengono dai vigneti di proprietà.
I più vecchi sono allevati a Sylvoz con densità di impianto variabile dai 3000 ai 3500 ceppi per ettaro. I nuovi impianti sono condotti a Guyot blaterale con densità di impianto di 4000 viti per ettaro.
La resa per ettaro e le caratteristiche qualitative delle uve soddisfano pienamente le restrittive norme del disciplinare di produzione della D.O.C.G. Conegliano – Valdobbiadene.
I diversi vigneti della proprietà dono intervallati da zone di bosco e prato.
Essi sono circondati da olivi e da macchie di vegetazione con il preciso intento di inserire il vigneto in un contesto ambientale il più integro e variegato possibile, dove l’uso dei trattamenti contro i parassiti viene ridotto al minimo ed effettuato sempre con prodotti che rispettano l’ambiente e tutelano il consumatore.
I vini provenienti da queste zone sono privi di residui di fitofarmaci a garanzia della salute del consumatore.
L’assistenza di un gruppo di tecnici agronomi garantisce la grande attenzione che l’azienda Riva di Rocca dedica al vigneto e alla produzione delle uve di qualità.

La Vocazione

Vocazionalità viticola ed enologica dei terreni della proprietà RIVA DI ROCCA

L’ESAV (Ente Sviluppo Agricolo del Veneto), in collaborazione con l’Università di Milano e con l’Istituto Superiore per la Viticoltura di Conegliano, hanno individuato in Riva di Rocca una zona a maggiore vocazione del territorio D.O.C.G. Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
La proprietà Riva di Rocca è classificata come sito privilegiato per la produzione di uve per vini spumante, per i seguenti motivi:

  • le pendenze favorevoli a una migliore ricezione della radiazione solare, che comporta una gradazione zuccherina superiore alla media;
  • le escursioni termiche giorno/notte, pronunciate in fase di maturazione delle uve, ne esaltano le note aromatiche speziate e mature e aumentano la complessità aromatica del prosecco;
  • la presenza di suoli con elevato tenore di calcare (marne frammiste a conglomerati e ghiaie), conferiscono una buona dotazione di sali minerali, dando una elevata sapidità e pienezza al vino.

Il Suolo

Le colline del territorio di Susegana sono formate quasi prevalentemente da argille azzurre e da conglomerati, risalenti in gran parte al Pliocene (circa 5 milioni di anni fa), che si sollevarono in un secondo momento e precisamente nel corso del Quatrenario (Pleistocene).
Durante questa seconda fase, a periodi più caldi (periodi interglaciali), si alternarono periodi freddi che provocarono la formazione di estese calotte di ghiaccio (periodi glaciali).
Durante la sua avanzata il ghiaccio modificava la morfologia del territorio, alterando il corso dei fiumi, modificando l’orografia esistente e distruggendo la vegetazione. All’esterno dei fronti glaciali, le rocce di fusione aprivano nuovi tracciati ai corsi d’acqua e ricoprivano di detriti le pianure.
La formazione glaciale a noi più vicina fu il ghiacciaio del Piave che occupava un bacino ben maggiore di quello del percorso dell’omonimo fiume, all’altezza della località Ponte nelle Alpi. Il fronte glaciale si divideva in due rami, il ramo maggiore deviava a sud-ovest occupando tutta la Val Belluna, mentre il ramo minore scendeva nella Val Lapisina dove da un lato invadeva la Valle del Soligo (attuali Longhere, Revine, Lago e Follina) e dell’altro attraversava la stretta di Serravalle, espandendosi verso la pianura costituendo, al disgelo, l’anfiteatro morenico di Vittorio Veneto e dei comuni limitrofi a Conegliano, interessando anche il territorio di Susegana.
Le colline di Susegana sono il risultato dei fenomeni iniziati nel Miocene e proseguiti sino al periodo glaciale. Solo grazie al processo morenico di movimento dei ghiacciai si sono potute formare le dolci colline di questa zona, costituite da suoli argillosi ad elevato contenuto di carbonato di calcio e di microelementi che conferiscono ai vini caratteri di finezza, sapidità ed eleganza.